Un viaggio nella storia dell’editoria – di Pietro Musilli
Aldo Manuzio il vecchio nacque a Bassiano, presso Velletri, nel 1449 o 1450 e morì a Venezia il 6 febbraio 1515.
Egli iniziò la sua attività a Venezia e nel 1494 stampò l’Opusculum de Herone et Leandro” di Museo e la Galeomyomachia (di incerto autore).
Nel 1499 pubblicò il più elegante libro illustrato del ‘400, la Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna o, secondo taluni, di Felice Feliciani; con questo libro iniziò ad utilizzare quale marca tipografica la famosa “Àncora col delfino”: tra vari tipi di “Àncore” da lui adottate, la più antica e importante è la c.d. “Àncora secca”.
Nel 1501 uscì dalla sua tipografia il rarissimo Virgilio, famoso soprattutto perché è il primo ad avere la numerazione di tutte le pagine e non più solo delle carte.
Manuzio è stato anche il primo ad adottare l’elegante carattere “Italico” (Italics) o “Corsivo” o “Aldino” od anche “Cancelleresco”, carattere inventato e inciso per lui da Francesco da Bologna della famiglia Griffi.
Aldo c.d.”il veccho” è stato inoltre il primo a stampare libri in piccolo formato, ossia in 8°.
Un importante libro stampato dal Manuzio è “La Divina Commedia” “Le Terze Rime” (1502), anche se la II edizione, uscita nell’agosto del 1515, è la I edizione illustrata della famosa opera ed è anche più ricercata della prima.
(*) Fonti: Giuseppe Fumagalli, Bibliografia, Antichi Manuali Hoepli, Milano, 1935 (IV ediz), pp.80-84. Guerriera Guerrieri, Linee di Biblioteconomia e Bibliografia, Guida Editori, Napoli, 1976 (II ediz.), pag.234.