giovedì, Novembre 21, 2024
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Riccardo III era innocente?

La nuova teoria dei ricercatori scagiona il re per l’omicidio dei principi della Torre

E’ un mistero che nei secoli, al Medioevo ad oggi, non ha trovato una soluzione e che tuttora è al centro di domande, tesi, ricostruzioni e ricerche. Cosa successe ai principini della Torre? La versione affidata alla storia e rinforzata da Shakespeare è che vennero imprigionati e poi uccisi nel 1483 da Riccardo III, lo zio cattivo disposto, pur di accedere al trono, a eliminare i nipoti Edoardo e Riccardo. A cinque secoli di distanza, un colpo di scena: è possibile che il doppio omicidio non sia mai avvenuto e che i due bambini siano cresciuti tranquillamente lontani da corte in un paese del Devon.

E’ un’ipotesi che va presa seriamente se a formularla è Philippa Langley, scrittrice, appassionata dei Plantageneti che con straordinaria precisione identificò nel 2012 il luogo della sepoltura di Riccardo III, i cui resti vennero esumati in un parcheggio di Leicester. Le ricerche hanno condotto la sua equipe nella chiesa di St Matthew, nel paesino di Coldridge, dove nel 1511 tale John Evans si fece costruire una cappella piena di quelle che oggi sembrano indicazioni sulla sua vera origine: i simboli del casato reale e, sull’enorme vetrata della finestra, un ritratto di Edoardo V, il re bambino che a dodici anni venne dichiarato illegittimo e sparì dalla circolazione. Esistono solo due altri suoi ritratti. Cosa ci fa Edoardo V nel Devon?

«I nostri studi sembrano indicare – ha spiegato al Telegraph il ricercatore John Dike – che Edoardo venne spedito in segreto nel Devon, nella tenuta del fratellastro Thomas Grey». E’ possibile che l’incolumità del dodicenne, e presumibilmente del fratello Riccardo, sia stata pattuita da Riccardo e Elizabeth Woodville, madre dei principi. Ciò che è certo è che all’inizio del marzo del 1484 Elizabeth scrisse al figlio più grande, Thomas Gray, marchese del Dorset che era scappato in Francia, informandolo del fatto che poteva tornare in Inghilterra perché Riccardo, ormai re, lo aveva perdonato. Due giorni dopo, il 3 marzo, Riccardo inviò un suo fidato collaboratore, Robert Markenfield, in missione a Coldridge, villaggio che rientrava nelle proprietà di Gray. Tempo dopo, il misterioso John Evans compare nello stesso villaggio e viene insignito del titolo di Lord of the Manor e di garante del parco di daini della zona. «Un uomo – precisa Dike – di cui non si sa nulla, cui vengono concessi titoli molto prestigiosi: è molto strano».

Assieme alla cappella, ecco dunque la nuova tesi. John Evans ed Edoardo erano la stessa persona. Il principe non venne ucciso nella Torre di Londra. Si salvò. Fu Riccardo, forse non proprio feroce come è stato dipinto nella storia, ad organizzargli una nuova esistenza. Volendo assicurarsi che prima o poi la verità venisse a galla, Edoardo-Evans fece costruire un monumento-rebus: sul collare del ritratto del re, 41 daini (proprio come il parco affidato a John Evans e 41 come gli anni che Edoardo avrebbe avuto quando la cappella venne costruita). Sarà vero? Un giallo centenario che sembra la trama di un romanzo.

fonte:

www.msn.com/it-it/notizie/mondo/riccardo-iii-era-innocente-la-nuova-teoria-dei-ricercatori-scagiona-il-re-per-l-omicidio-dei-principi-della-torre/ar-AASf89A?ocid=msedgntp

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