La Basilica di San Pietro, centro del cattolicesimo mondiale, scrigno di opere d’arte e di testimonianze storiche, santuario delle nazioni, è una meta turistica e di pellegrinaggio da secoli per milioni di persone provenienti da tutto il mondo. L’impatto con il luogo sacro restituisce un’immagine di abbacinante grandiosità, una sensazione di meraviglia e di bellezza ma anche di smarrimento e talvolta di lontananza latente ed impalpabile.
Per il visitatore distratto, non particolarmente permeato di fede, la fruizione della Basilica di San Pietro assume i connotati di una interessante visita museale e nulla di più.
In questo ultimo anno, anche grazie al nuovo Parroco di San Pietro, Agnello Stoia, il segnale di una “Chiesa in uscita”, maggiormente vicina al popolo, è una partecipata esperienza di visita che si rivela coinvolgente ed inattesa. Infatti, proprio il coinvolgimento della gente attraverso il recupero di antiche tradizioni come le processioni intrise di ritualità ancestrale, è una modalità “nuova” di vivere o far rivivere l’imponenza, a volte troppo distante, della Basilica cattolica.
Durante la Quaresima è stata organizzata una Via Crucis attraverso le opere del pittore Gaetano Previati all’interno della Chiesa Vaticana. Usufruendo dell’enorme spazio sacro, il percorso, scandito da preghiere e da canti della tradizione cattolica ed etnica italiana, ha restituito ai partecipanti il ricordo ed il recupero della tradizione popolare che utilizza il territorio per condividere un profondo sentimento di comunità e di appartenenza. il Rito, fondamento ed espressione di qualsiasi culto, ha il ruolo di accarezzare l’animo, di risvegliare emozioni sopite o represse, di permettere ai sentimenti di sussurrare e produrre sensazioni. L’uso del rito, in tutte le culture del mondo ed in ogni tempo, si avvale della ripetitività ma anche di stimoli sensoriali; ed è proprio attraverso l’uso sapiente del fuoco, della musica, dell’incenso che i sensi vengono travolti anche in altre due iniziative della Parrocchia di San Pietro nell’ambito del mese “mariano”. Maggio, dedicato per la tradizione cattolica alla Vergine Maria, regala al visitatore ed al pellegrino un’immersione nelle elevate sensazioni del rituale all’interno della Basilica, in un percorso di preghiera che è tripudio di profumo di incenso, di musica, di riscoperta di immagini della Madonna artisticamente importanti ma poco conosciute, di mosaici troppo poco ammirati. Si comincia con l’apertura solenne della grandiosa porta del Filarete che introduce dall’atrio della Basilica all’interno e lo sguardo si perde, spaziando dai marmi del pavimento fino alle volte dove le stelle si materializzano. Sono le stesse stelle che la parte migliore dell’essere umano nasconde dentro se stesso? Poi, ogni sabato di Maggio, quando il sole è ormai tramontato e si fa buio, la Basilica si dilata nella piazza che diventa teatro accogliente per tutti coloro che desiderano partecipare al rito. Il colonnato del Bernini e la facciata di San Pietro illuminata, i canti del coro del Vaticano e la processione aux flambeaux che segue la Mater Ecclesiae, infiammano i sensi ed i cuori di tutti, credenti e non credenti. Le toccanti parole di pace del Card. Angelo Comastri, la perfetta organizzazione del Parroco Agnello Stoia e la nascosta e silenziosa presenza del Santo Padre, avvicinano ed accolgono in un grande abbraccio sia la comunità cattolica che laica, facendo sentire tutti, partecipanti e visitatori, interconnessi e parti significative della Basilica più grande del mondo.