A cura di Piero Musilli 8-1-2022
Gli dei hanno dato agli uomini due orecchie e una bocca per poter ascoltare il doppio e parlare la metà. (Talete di Mileto)
Solo due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana e non sono sicuro della prima. (Albert Einstein)
“Occhio per occhio… e il mondo diventa cieco”.
(Mohandas Karamchand Gandhi, detto il Mahatma Gandhi)
Il più sicuro segno che la vita intelligente esiste nell’universo è che non ha mai provato a contattarci. (Dal fumetto Calvin & Hobbes di Bill Watterson II – 1958)
Se ho potuto vedere più lontano degli altri, è perché stavo sulle spalle dei giganti (Isaac Newton)
Dio non gioca a dadi (Albert Einstein)
Non dire a Dio come deve giocare (Niels Bohr)
Due cose mi riempiono l’animo di sempre nuovo, crescente stupore e timore reverenziale: i cieli stellati sopra di me e la legge morale dentro di me. (Immanuel Kant)
Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza.
(Dante, Divina Commedia, Inferno, XXVI, 118-120)
Se un uomo parte con delle certezze finirà con dei dubbi; ma se si accontenta di iniziare con qualche dubbio, arriverà alla fine a qualche certezza. (Francis Bacon)
Tuttavia, è diventato sempre più evidente che la natura opera su un piano differente. Le sue leggi fondamentali non governano in un modo molto diretto l’universo quale appare nel nostro modello mentale, ma controllano invece un substrato di cui non possiamo formarci un modello mentale senza introdurre inesattezze. (Paul Dira, premio Nobel, “padre” dell’antimateria)
La scienza non può risolvere il mistero ultimo della natura poiché noi stessi facciamo parte del mistero che stiamo cercando di risolvere. (Max Planck)
Dio ha inserito un’arte segreta nelle forze di natura in modo da consentire a quest’ultima di modellarsi passando dal caos a un perfetto sistema del mondo. (Immanuel Kant)
Nulla possiamo pensare di un qualsiasi oggetto se non della possibilità delle sue connessioni con altre cose … (Dal: “Tractatus logico-philosophicus”, edito nel 1921 con prefazione di B. Russell, del filosofo Ludwig Von Wittgenstein)
L’universo e’ come una cassaforte per cui esiste una combinazione… ma la combinazione e’ chiusa dentro la cassaforte. (Peter DeVries)
Il primo e il secondo giorno puntavamo lo sguardo verso i nostri paesi.
Il terzo e il quarto giorno cercavamo i nostri continenti.
Il quinto giorno acquistammo la consapevolezza che la Terra è un tutto unico. Sultan (Salman Al-Saud, astronauta – Payload Specialist – del Regno dell’Arabia Saudita – Shuttle Discovery, Mission STS-51G, 17-6-1985).
In una società impregnata di tecnologia come la nostra, ma sempre più assediata da nuovi profeti, impeti di irrazionalità e falsa ricerca del meraviglioso, allontanarsi dalla scienza o permettere che venga demonizzata, significa in realtà consegnarci ai veri demoni: l’irrazionalità, la superstizione, il pregiudizio, ed entrare in un’epoca di nuovo oscurantismo. (Carl Sagan)
Io dico l’universo tutto infinito, perché non ha margine, termino, né superficie; dico l’universo non essere totalmente infinito, perché ciascuna parte che di quello possiamo prendere, è finita, e de mondi innumerabili che contiene, ciascuno è finito. Io dico Dio tutto infinito, perché da sé esclude ogni termine ed ogni suo attributo è uno ed infinito».
(Giordano Bruno, “De l’Infinito Universo e mondi” – Dialogo I, 1584)
«Uno dunque è il cielo, il spacio immenso, il seno, il continente universale, l’eterea regione per la quale il tutto discorre e si muove. Ivi innumerabili stelle, astri, globi, soli e terre sensibilmente si veggono, ed infiniti raggionevolmente si argumentano. L’universo immenso ed infinito è il composto che resulta da tal spacio e tanti compresi corpi».
(Giordano Bruno, “De l’Infinito Universo e mondi” – Dialogo III, 1584)
” La Scienza ha radici nell’ immanente ma porta verso il Trascendente “
[ Ioannes Paulus PP. II, Karol Wojtyla, 16.X.1978 – 2.IV.2005 ]
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Varie: battute/ barzellette) eccetera
Cinque milioni o cinque miliardi di anni … alla fine, poi, la differenza …!
In una conferenza di astrofisica, il relatore ad un certo punto afferma: “La nostra stella chiamata Sole durerà ancora circa 5 miliardi di anni prima di terminare la sua vita e distruggerà la nostra Terra”.
A questo punto uno spettatore si alza agitatissimo e dice: “Mi scusi, quanto ha detto? E il relatore: “Circa 5 miliardi di anni”.
E lo spettatore ribatte, sedendosi: “Grazie a Dio! Per un attimo ho temuto che avesse detto 5 milioni.”
La scienza e i suoi limiti. Se rappresentassimo la scienza come una sorta di circonferenza, potremmo talvolta osservare che più il sapere avanza facendo crescere tale circonferenza, più si allargano i confini e gli orizzonti dell’ignoto. (A cura di p.m.)
L’effimera esistenza materiale !
Secondo le teorie più accreditate ed ormai scientificamente provate il nostro Universo esiste da circa 14 miliardi di anni. Se consideriamo che la vita media di un essere umano di un paese industrializzato è di circa 75 anni, possiamo, con una semplice proporzione, affermare che l’esistenza umana corrisponde, rispetto all’età dell’Universo, a soli 2 milionesimi di secondo: è come se vi dicessi: “ci vediamo alle 5 o alle ore 5 e 2 milionesimi di secondo”. Quale sarebbe la differenza temporale? Ciò è ancora più, diciamo significativo, se si pensa che l’Universo dove viviamo è “appena” nato e che durerà miliardi e miliardi di anni ! (A cura di p.m.)
Scienziati ma (a mio modesto parere) mai scientisti !
La domanda fondamentale: perché c’e’ qualcosa anziché il nulla ?
La scienza continuerà a studiare in modo sempre più dettagliato ed esauriente l’Universo, occupandosi del “come” e del “quando”, ma non sempre del “perché”.
La scienza, inoltre, non può rispondere ai seguenti quesiti:
Che cosa c’era prima del Big Bang ?
Che cosa c’è al di là dell’Universo ?
Che cosa ci sarà dopo l’eventuale fine dell’Universo ?
Che cosa è fondamentalmente il tempo, o più correttamente, lo spazio/tempo ?
Perché esiste l’Universo anziché il nulla ? (A cura di p.m.)
«Io non sono dimostrabile in S» (dove S è un sistema corretto: dimostra solo verità) (Dal primo teorema di incompletezza, 1931 di Kurt Gödel, il più grande dei logici matematici)