ASTRONOMIA NEWS – Gennaio 2022
L’evento relativo ad un buco nero potrebbe che ha divorato una stella a 500 milioni di anni luce di distanza dalla Terra è stato scoperto da un team di ricercatori. Lo suggerisce l’analisi di dati raccolti dal Karl G. Jansky Very Large Array (VLA) a partire dalla seconda metà degli anni 80. Questi dati mostrano il cambiamento nei livelli di luminosità, sulle onde radio, da parte di un segnale che, mentre negli anni 80 era molto luminoso, si è mostrato molto più debole nei dati raccolti negli anni 90 per poi sparire quasi del tutto in quelli raccolti nel 2017.
Oggetto diventato 500 volte più debole
La scoperta è avvenuta quando due stagisti stavano esaminando i dati raccolti negli anni passati con il Karl G. Jansky Very Large Array (VLA) notando una discrepanza notevole tra l’intensità luminosa di un segnale tra i dati raccolti negli anni 80 e quelli raccolti negli anni successivi.
L’oggetto in questione, poi denominato dai ricercatori J1533+2727, mostra infatti un improvviso collasso nel livello di luminosità sulle onde radio nel 1988. Questo oggetto appariva infatti molto più luminoso tra il 1986 e il 1987, dunque prima del collasso, e molto meno luminoso nei dati raccolti durante gli anni 90. Alla fine l’oggetto è diventato, in pochissimo tempo, circa 500 volte più debole in termini di luminosità rispetto ai dati raccolti nel 1986 e nel 1987.
L’attrazione fatale
Si tratta di un calo di luminosità che, secondo i ricercatori, può essere ricondotto praticamente solo ad un fenomeno: l’attrazione fatale causata da un buco nero nei confronti di una stella. Quando una stella si avvicina troppo ad un buco nero, infatti, la materia della stella viene inglobata nel buco nero stesso e ciò produce una vera e propria esplosione di luce, un fenomeno detto anche “interruzione delle maree”. È un fenomeno che gli astronomi hanno già visto ma pochissime volte sulla lunghezza delle onde radio, come invece è avvenuto in questo caso.
Totale smembramento
Dopo l’esplosione di luce iniziale, la stella continua a cedere il suo materiale che viene risucchiato nel buco nero tramite sottili flussi, come spiega Vikram Ravi, un astronomo del Caltech di Pasadena, fino a quando non avviene con il totale smembramento, o quasi, della stessa stella e quindi il calo delle emissioni se non la loro scomparsa.
Secondo Hannah Dykaar, una studentessa di dottorato dell’Università di Toronto che ha poi realizzato lo studio che descrive la scoperta, scoprire interruzioni di aree “radiofoniche” “potrebbe aiutarci a illuminare i misteri in corso su quali tipi di galassie si trovano in e quante ce ne sono nell’universo”.
fonte:
notiziescientifiche.it/buco-nero-ha-cominciato-a-divorare-stella-negli-anni-80-levento-scoperto-in-vecchi-dati/