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Civiltà aliene, scienziati cercano nel centro galattico: i risultati dell’ultimo sondaggio

ALIENS – Febbraio 2022

Sette ore di osservazioni

I dati sono relativi a sette ore di osservazioni effettuate in due notti tramite il radiotelescopio della rete Murchison Widefield Array (MWA) collocato in Australia.
I ricercatori hanno voluto concentrare le proprie attenzioni sul centro galattico, in particolare nell’area che circonda Sagittarius A*. Quest’ultimo è il buco nero supermassiccio che si trova proprio al centro della nostra galassia. In quest’area c’è una densità maggiore di stelle e quindi, si presume, una probabilità maggiore di trovare pianeti abitabili simile al nostro.

Due modi per cercare civiltà extraterrestri

Per capire l’eventuale presenza di civiltà in extraterrestri intelligenti i ricercatori possono agire in due modi. Possono cercare le cosiddette “firme biologiche”. Si tratta di tracce molecolari o isotopiche che possano suggerire la presenza della vita e di solito si cercano nelle atmosfere dei pianeti tramite complesse tecniche di osservazione.
Gli scienziati però possono cercare anche le cosiddette “tecno firme”, ossia tracce non direttamente biologiche ma inerenti alla tecnologia che una eventuale civiltà può sviluppare. Un esempio può essere la sfera di Dyson, un’enorme struttura (ipotetica) che serve per acquisire tutta o quasi l’energia di una stella. Una struttura del genere dovrebbe essere molto grande e massiccia e dunque potrebbe essere individuabile dalla Terra perché comunque andrebbe a nascondere parte della luminosità di una stella in maniera più o meno regolare.

Cercare segnali radio

Tuttavia si possono cercare anche segnali radio ed è quello che fanno i team di ricercatori del progetto SETI. C’è una frangia di scienziati che crede che ciò non sia molto utile in quanto le onde radio possono essere prodotte anche da fenomeni naturali e potrebbero non risultare una traccia definitiva della presenza della vita.
In ogni caso è quello che hanno fatto i ricercatori che hanno realizzato il nuovo studio e che si sono concentrati sul centro galattico, considerato come un obiettivo SETI di primaria importanza soprattutto per la presenza di un numero molto più elevato di stelle rispetto alle altre aree.

L’enorme presenza di stelle

Tuttavia l’enorme presenza di stelle in questa regione centrale può rappresentare anche un fatto negativo. Come spiegano i ricercatori, un maggior numero di stelle non necessariamente significa avere più probabilità di trovare una civiltà intelligente. In una regione con più stelle ci sono anche più eventi come supernovae e brillamenti di magnetar, fenomeni letteralmente catastrofici che possono annullare la vita su un pianeta in un attimo. Questi eventi, inoltre, possono distruggere i pianeti anche nel momento in cui si stanno formando e quindi le probabilità di sviluppo di una civiltà intelligente in realtà poi non aumentano parallelamente al numero delle stelle.

Analizzati 144 sistemi esoplanetari

I ricercatori hanno analizzato 144 sistemi esoplanetari e più di 3 milioni di stelle situate nel centro galattico, nel cosiddetto “rigonfiamento”. Non hanno rilevato firme tecnologiche ma ciò, come spiegano, non significa che non ci siano segnali da scoprire o che non ci siano civiltà intelligenti nell’area. Tuttavia studi come questi non fanno altro che migliorare il metodo di ricerca che diventa sempre più raffinato. Come fanno capire i ricercatori, però, ci sono anche diverse sfide da superare a livello tecnologico e una di queste è quella relativa alla potenza computazionale: analizzare masse di dati sempre più complesse e grandi vuol dire anche dover utilizzare computer sempre più potenti.

fonte:

notiziescientifiche.it/civilta-aliene-scienziati-cercano-nel-centro-galattico-i-risultati-dellultimo-sondaggio/

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