Impiego del Microscopio Digitale 3D per la classificazione di segni di taglio e calpestio
Applicazione in primo piano: l’identificazione e l’analisi dei segni di taglio è una componente fondamentale per l’indagine archeologica. L’analisi dei tagli, tuttavia, è stata la radice di grandi dibattiti, con alcuni autori che affermano di avere i segni di taglio più antichi dentro o fuori l’Africa. Se questi segni se fossero veramente di natura antropica, le ripercussioni di queste scoperte avrebbero prodotto un cambio di paradigma per la nostra comprensione dell’evoluzione umana. Sfortunatamente, la maggior parte dei file i metodi disponibili per la classificazione dei segni di taglio sono in particolare di natura qualitativa. Qui forniamo un file nuovo modello di classificazione della rete neurale artificiale altamente potente che può essere utilizzato per superare quantitativamente e più oggettivamente questi problemi, utilizzando la microscopia digitale 3D, Deep Apprendimento e Morfometria Geometrica per ottenere in alcuni casi una precisione fino al 100%.
Abstract:
Il concetto di equifinalità è attualmente uno dei maggiori problemi di tafonomia, frequentemente portando gli analisti a interpretare erroneamente la formazione e la funzionalità di archeologici e siti paleontologici. Un esempio di questa equifinalità può essere trovato nella differenziazione tra segni di tagli antropici e altre tracce sull’osso prodotte da agenti naturali, come quella dei sedimentari abrasione e calpestio.
Questi problemi sono una componente chiave nella comprensione dell’essere umano primitivo evoluzione, ma spesso si affidano a caratteristiche qualitative per la loro identificazione. Purtroppo qualitativo i dati sono comunemente suscettibili alla soggettività, producendo insicurezza nella ricerca attraverso l’analista
Esperienza. Il presente studio intende affrontare questi problemi attraverso una metodologia ibrida di approccio.
Qui, combiniamo dati morfometrici geometrici, microscopia digitale 3D e profondità
Imparare le reti neurali per fornire un mezzo per classificare empiricamente le tracce tafonomiche sull’osso.
I risultati ottenuti sono in grado di raggiungere oltre il 95% di classificazione, fornendo un possibile mezzo di superamento l’equifinalità tafonomica nel registro archeologico e paleontologico.
Parole chiave: tafonomia; microscopia; equifinalità; scienza dei dati archeologici