Astronomia news – marzo 2022
I ricercatori hanno rielaborato i dati e le immagini raccolte dalla sonda Juno della NASA scoprendo diverse conformazioni della superficie di Ganimede, la luna più grande del sistema solare che orbita intorno a Giove, scoprendo, tra le altre cose, anche diversi grandi crateri mai individuati prima.
Ganimede
Ganimede, più grande di Plutone e di Mercurio e solo un po’ più piccolo di Marte, è una delle lune di Giove, la più grande che orbita intorno al gigante gassoso e la più grande dell’intero sistema solare. Si pensa che abbia un’età di 4,5 miliardi di anni, più o meno la stessa età di Giove. La luna orbita ad una distanza di poco più di 1 milione di chilometri da Giove e si trova in un’area di forte passaggio di asteroidi e comete vari attratte dalla stessa gravità del pianeta gigante.
I dati di Voyager 1 e Galileo
È stata esaminata da vicino solo due volte in passato: la prima volta dalla sonda Voyager 1 nel 1979 e la seconda volta dalla sonda Galileo durante la metà degli anni 90 del secolo scorso.
Si trattava di immagini non dettagliatissime anche perché sono state realizzate, oltre che da angolazioni non ottimali, anche con tecnologie risalenti a decenni fa.
Le nuove immagini
Le nuove immagini hanno offerto ai ricercatori centinaia di nuovi dettagli della superficie di questa interessante Luna tra cui diversi crateri alcuni dei quali laghi anche 100 km. Lo ha spiegato Goeffrey Collins, ricercatore del Wheaton College, Massachusetts, in una conferenza tenutasi in Texas il 7 marzo.
Questi risultati fanno comprendere quanto sia importante tentare di mappare, con le tocologie di cui disponiamo oggi che di cui disporremo in futuro, queste lune (comprese quelle che orbitano intorno a Saturno), anche se sono state già raccolte immagini prima.
Lune intorno a Giove e Saturno potrebbero presentare vita
Inoltre diverse di queste lune risultano molto interessanti perché si crede che possano avere uno strato di ghiaccio superficiale al di sotto del quale potrebbe esserci un grande oceano nel quale potrebbe essersi sviluppata la vita. Anche per Ganimede, infatti, si pensa possa esserci un oceano profondo almeno un centinaio di chilometri che potrebbe trovarsi sotto la crosta ghiacciata e in parte rocciosa a sua volta spessa circa 150 km.
Individuati in vari crateri e caratteristiche superficiali
Riguardo a Ganimede, i ricercatori hanno individuato diversi crateri di cui almeno un paio larghi più di 100 km che, sebbene siano risultati abbastanza evidenti nei dati raccolti dalla JunoCam, sono rimasti del tutto inosservati nelle immagini raccolte dalle sonde precedenti.
Attività vulcanica su Ganimede?
Oltre ai vari crateri, i ricercatori hanno individuato anche diverse altre caratteristiche alcune delle quali, secondo gli stessi ricercatori hanno effettuato lo studio, potrebbero suggerire la presenza di attività vulcanica su questa Luna. Come spiega lo stesso Collins, infatti, le immagini mostrano quelle che sembrano essere delle caldere.
Nel caso di Ganimede, probabilmente, queste caldere sono state create da criovulcani che non emettono vera e propria lava, così come avviene sulla Terra, ma acqua e gas congelati. Probabilmente questo tipo di conformazione è stata sottovalutata nelle osservazioni fatte in passato.
fonte:
notiziescientifiche.it/ganimede-scoperti-diversi-enormi-crateri-e-forse-delle-caldere-con-foto-della-sonda-juno/