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La pandemia del COVID-19 ha portato alla luce il problema maggiore del paese Italia: una gestione sanitaria inadeguata dell’assistenza sanitaria, in particolare degli anziani….
Da un rapporto dell’ Istituto Superiore di Sanità del mese di Gennaio 2021 c’è un dato agghiacciante: 85.389 il numero dei morti, relativi al periodo ottobre 20- gennaio 21, l’età media dei pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi è di c.ca 81 anni.
Come è stato affrontato il problema delle persone sole a casa o residenti nelle Residenze Sanitarie Assistite? Cosa si sarebbe potuto fare per evitare la strage degli anziani? e’ importante sottolineare che la metà delle vittime avanti con gli anni è morta in Istituti e Rsa mentre solo il 24% viveva in casa.
In entrambi i casi non è comunque difficile ipotizzare che sarebbe stato sufficiente una attuazione della buona pratica del distanziamento sociale tra gli anziani e i loro parenti o i loro assistenti e che oggi avremmo ancora vicini, vivi e vegeti tanti dei nostri cari vecchietti…
Cio’ non è avvenuto perchè gli anziani , oltre che di cibi, bevande, sostegno psicologico e fisico per l’espletamento dei loro bisogni naturali, necessitano di una assistenza medica costante e solo un monitoraggio adeguato e costante del loro stato di salute e solo una prevenzione e un trattamento adeguato delle patologie tipiche dell’età avanzata, quali l’ipertensione arteriosa, il diabete, le malattie vascolari e cardiovascolari (ischemia o infarto del miocardio, aritmie), le malattie croniche (in particolare la broncopatia cronica ostruttiva e l’enfisema polmonare), etc. avrebbe potuto contrastare l’aggressione mortale del COVID-19.
E’ assodato dai fatti che il Covid-19 colpisce soprattutto gli individui il cui stato di salute è già compromesso come gli anziani più vulnerabili e/o affetti da patologie croniche.
Il rapporto ISS cita infatti le più comuni patologie croniche preesistenti nei pazienti deceduti distinte in 4 fasce di età (16-59, 60-69, 70-79, 80+ anni). Le prevalenze di Cardiopatia ischemica, Fibrillazione atriale, scompenso cardiaco, ictus cardiaco, Ictus, Ipertensione arteriosa, Demenza, Insufficienza renale cronica, Insufficienza respiratoria ed Epatopatia cronica, delle patologie per cui è necessaria la Dialisi, di Infezione da HIV e di Obesità; per Diabete, BPCO e Tumore si riscontra una diminuzione solo nell’ultima fascia di età in controtendenza alla generale crescita con l’età; per Malattie autoimmuni, al contrario, si riscontra un aumento solo nell’ultima fascia di età in controtendenza alla diminuzione con l’età. Per quanto riguarda il numero di patologie, la prevalenza di coloro che hanno 3 o più patologie aumenta con le età, mentre diminuiscono con le età le prevalenze di coloro che hanno meno di 3 patologie. Per tutte le patologie considerate il trend è statisticamente significativo.
Dall’analisi delle cartelle cliniche è emerso inoltre che nel 90,7% delle persone decedute (N=6.381) nella diagnosi di ricovero erano menzionate condizioni (per esempio polmonite, insufficienza respiratoria) o sintomi (per esempio, febbre, dispnea, tosse) compatibili con SARS-CoV-2. In 554 casi (9,3% ) la diagnosi di ricovero non era da correlarsi all’infezione. In 77 casi la diagnosi di ricovero riguardava esclusivamente patologie neoplastiche, in 184 casi patologie cardiovascolari (per esempio infarto miocardico acuto-IMA, scompenso cardiaco, ictus), in 74 casi patologie gastrointestinali (per esempio colecistite, perforazione intestinale, occlusione intestinale, cirrosi), in 219 casi altre patologie.
Queste esperienze richiedono una ricalibrazione della società e una urgente riorganizzazione del sistema sanitario nazionale che oggi deve assolutamente prendere in esame nuove metodologie di assistenza, con soluzioni immediatamente disponibili come la tele assistenza, il monitoraggio remoto, la telemedicina , etc.
Andare incontro ai bisogni degli anziani senza doverli visitare in persona, osservando pertanto la buona norma del distanziamento sociale e del contatto fisico, laddove possibile, significa lavorare sulla prevenzione e sulla immediatezza delle risposte alle richieste di assistenza, attraverso l’uso di strumenti di monitoraggio remoto delle condizioni di salute generali dell’individuo che diano immediate indicazioni sulle terapie da applicare, sui farmaci da prescrivere, sulla loro avvenuta somministrazione e l’immediata rilevazione delle eventuali complicanze delle patologie stesse.
La teleassistenza è tra gli obiettivi che la società si deve prefiggere per rendere l’assistenza sanitaria immediatamente fruibile da chi ne ha bisogno per una gestione più efficiente del malato e con il vantaggio di alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere causata dalla pandemia
Data la complessità dell’argomento rimandiamo a successive considerazioni ulteriori approfondimenti ma riteniamo importante segnalare l’esistenza di sussidi e strumenti già disponibili per gli anziani, per le loro famiglie e per i Responsabili delle RSA alla ricerca di soluzioni alternative a quelle fino ad oggi adottate.
Perché scegliere AMA? Recensione di una piattaforma Italiana ….
Senza dover scaricare un’applicazione la piattaforma web dell’AMA consente di avviare immediatamente una chiamata collaborativa in realtà assistita, o di parteciparvi, il malato dal suo cellulare, tablet, pc qualsiasi puo’ semplicemente avviare una chiamata collaborativa in diretta ad alta definizione con uno o più medici e/o organizzazioni sanitarie. E’ sufficiente effettuare una chiamata sul sito web di AMA per partecipare a una chiamata XpertEye protetta inviando un link via SMS o e-mail. Per partecipare come ospite basta un clic!
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Perchè laboratori condivisi ?
Per orientarsi nella galassia di “devices diagnostici” bluetooth oggi disponibili sul mercato, con connessione bluetooth per assistere da remoto le persone con problemi di salute e di movimento: positivi alla pandemia in quarantena, malati cronici, malati terminali, anziani, portatori di handicap qualsiasi….idonei per la telemedicina e il Point of Care è fondamentale:
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Ai laboratori condivisi afferiscono ingegneri, ricercatori, università e organizzazioni sanitarie che studiano, sviluppano, realizzano, sperimentano i devices e la funzionalità delle loro integrazioni al fine di rendere semplice per gli anziani sia l’utilizzo dei singoli dispositivi che le comunicazioni con il medico per il teleconsulto e la condivisione di files