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Nano-luci colorate permettono di archiviare in modo più efficiente i dati per mezzo del Dna: è questo l’obiettivo del progetto Dna-Fairylights, coordinato dall’Italia, con l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) e finanziato dall’Unione Europea, nell’ambito del programma quadro Horizon 2020, con 3,1 milioni per i prossimi 3 anni.
Coordinato da Roman Krahne e Denis Garoli, del gruppo di Optoelettronica dell’Iit, il progetto coinvolge un gruppo interdisciplinare di ricerca al quale partecipano gruppi di Italia, Spagna, Germania, Francia, Svizzera e Regno Unito.
Attualmente i dati digitali sono archiviati sotto forma di bit come una serie di uno e zero, e si stima che ciascuni individuo generi diversi miliardi di bit da memorizzare su dispositivi come telefoni cellulari, orologi smart, computer, tablet. La sfida è quindi riuscire ad analizzare i dati nel modo più efficiente dal punto di vista energetico e una soluzione promettente è utilizzare le molecole di Dna per veicolare le informazioni. Questa soluzione permetterebbe una capacità di memorizzazione senza precedenti, stabilità a lungo termine e bassi costi di fabbricazione. Ci sono però alcuni ostacoli da superare, come i lunghi tempi necessari per leggere la sequenza di Dna e per la riconfigurazione alla base dei processi di lettura e scrittura, oltre ai costi elevati per sintetizzare la sequenza di Dna desiderata.
Superare questi ostacoli è l’obiettivo del progetto europeo e il mezzo per farlo è sostituire al codice binario i colori: questi ultimi, integrati in una sequenza di Dna, permette di codificare informazioni in modo più compatto ed efficiente. I colori vengono quindi letti da tecnologie ottiche in modo rapido. Si punta così a sviluppare nuovi nanomateriali per la codifica ottica, nuovi algoritmi per la memorizzazione dei dati e dispositivi di lettura innovativi.
fonte:
www.msn.com/it-it/notizie/tecnologiaescienza/nano-luci-colorate-per-immagazzinare-i-dati-con-il-dna/ar-AAS0Pih?ocid=msedgntp