sabato, Dicembre 21, 2024
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La festa dell’albero

di Luigi Campanella

In occasione della recente festa dell’albero ho avuto modo di riflettere su questo meraviglioso organismo vivente capace di garantirci una vita più sana ed un ambiente più puro.

La mia prima riflessione da chimico ha riguardato un vecchio progetto che avevo ideato con alcuni collaboratori più giovani e che puntava ad insegnare la chimica attraverso l’analisi e gli studi di un sistema di riferimento.

Ne avevamo individuati due, l’acquario e l’albero, il primo ci valse anche un premio internazionale. Questo per dire che in un albero c’è tantissima chimica, dalla fotosintesi alle scienze ambientali, dalle biomasse alla economia circolare, dall’agrochimica alla fitochimica: partendo dalla realtà albero si possono trovare spunti e stimoli per sviluppare un programma completo di chimica.

Oggi parlando di alberi il primo pensiero va ovviamente al loro ruolo per contrastare i cambiamenti climatici.

Uno studio recente che ha esaminato lo stoccaggio del carbonio nelle foreste dei Paesi del Nord Pacifico ha dimostrato che, sebbene gli alberi con il tronco di diametro superiore ai 50cm siano solo il 3% del totale, tuttavia sono responsabili del 40% del carbonio stoccata.

Lo studio afferma con decisione quanto sia perciò importante la manutenzione delle foreste, soprattutto degli alberi a tronco largo, per consentire loro di continuare a svolgere con efficacia il ruolo attivo nello stoccaggio del carbonio, consentendo di fornire all’ecosistema un sistema di controllo climatico efficace ed economico. I tronchi larghi sono capaci di stoccare carbonio in modo non proporzionale rispetto a quelli più piccoli.

Proprio per questo al fine di proteggere gli alberi con i tronchi più grandi negli Stati Uniti lato Pacifico dal.1994 è addirittura stata promulgata una legge per rallentare la perdita dei vecchi alberi di largo tronco, oggi integrata con alcune proposte finalizzate non solo alla protezione, ma soprattutto alla piantagione di questo tipo di alberi.

Esistono anche studi finalizzati a trovare un algoritmo di correlazione fra carbonio stoccato e diametro del tronco ed un altro per correlare la diminuzione di carbonio stoccata all’abbattimento/morte di questi alberi, partendo dal dato che metà della biomassa in un albero è costituita da carbonio.

Una brutta notizia diffusa diffusa di recente: parla di 150 varietà italiane di mandorlo scomparse su 750. Eppure si tratta di una pianta che cresce da Nord a Sud della penisola, capace di crescere anche in altitudine fino a 700 m slm, speciale per la sua fioritura che avviene in primavera e per i suoi frutti che maturano in autunno.

La causa è da ricercare nei cambiamenti climatici, nello spopolamento delle campagne e nella differenziazione moderna della produzione. Gli interventi a contrasto del fenomeno vanno da quelli tecnici – studio genico delle specie in estinzione per ripiantarle a quelli sociali – adozione da parte dei cittadini delle singole piante.

Vorrei concludere dal punto di partenza: l’idea di collegare l’insegnamento della chimica ai processi che avvengono nella vita di un albero ed alle sostanze che da esso si possono ottenere e che l’uomo applica ai campi più diversi dalla farmaceutica alla  cosmetica, dalla clinica all’alimentazione, dalle biotecnologie alla nutraceutica, dalle scienze-omiche alla sensoristica.

Le varie sezioni e capitoli sono dedicati a colori, sapori, odori, medicinali, drogje, saponi, fibre, alimenti. ….

Prof. Luigi Campanella

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