giovedì, Maggio 2, 2024
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Elettrosmog e Scie

di Vittorio Mastrorilli

Mi presento: sono un colonnello dell’Aeronautica Militare in pensione, abilitato presso
l’Ispettorato medico centrale del lavoro per la protezione dalle radiazioni ionizzanti e
qualificato presso l’Istituto Superiore di Sanità sulle radiazioni elettromagnetiche non
ionizzanti.

Nell’arco della mia vita professionale, ho condotto molteplici misure di campo
elettromagnetico per la protezione dalle radiazioni ionizzanti (es. RX) per delimitare
delle zone di sicurezza per i lavoratori impiegati, per esempio, a condurre radiografie
sugli attacchi alari del velivolo F. 104 o sulle radici delle eliche dell’elicottero HH 3F,
nella conduzione di Controlli Non Distruttivi ( C.N.D. ) su strutture aeronautiche.

In tali occasioni, mi sono anche occupato della sicurezza del personale che operava in
Basi dell’A.M. ove erano dislocati Radar per la Difesa Aerea e per il controllo del
traffico aereo.

Or bene, sviluppiamo le due argomentazioni che mi interessa approfondire, affinché
l’opinione pubblica sia informata sulle fonti di energia elettromagnetica e
sull’inquinamento chimico che possono interessare l’ignaro cittadino.

RADIAZIONI ELETTROMAGNETICHE NON IONIZZANTI ( N.I.R.)

Barriera chimica ed elettrosmosi contro umidità di risalita nei muri
Fig. 1

Dalla fig.1 si evince come tutti noi siamo immersi in un ambiente ove vi è
la presenza di molteplici sorgenti di radiazioni e.m. non ionizzanti.

Se alziamo gli occhi al cielo, verso i tanti palazzi che caratterizzano le nostre città, ci
accorgiamo che siamo invasi da una moltitudine di trasmettitori di telefonia mobile
(anche caratteristici della frequenza 5 G).

E’ fuori dubbio che le radiazioni emesse da detti trasmettitori non sono ionizzanti (non hanno cioè la capacità di interferire con le nostre cellule, alterandone la loro struttura, con danni che possono manifestarsi dopo vari anni ) ma, considerato che noi viviamo immersi in un ambiente caratterizzato da onde elettromagnetiche, la cui sorgente principale è il sole, ritengo necessaria una seria valutazione dell’impatto che può aversi per l’organismo umano immerso nelle varie sorgenti di radiazioni e.m. che ci coinvolgono da vicino, come possono essere i vari elettrodomestici, radiosveglie o la presenza indiscriminata nelle nostre città di queste ulteriori sorgenti di radiazioni senza che nessuna Autorità di vigilanza e sorveglianza fisica abbia la situazione
tomografica complessiva.

E’ pur vero che esistono organi di controllo come l’ARPA o Dipartimenti preposti a tale sorveglianza che, a mio parere, visto che sono state interessate dallo scrivente per una recente installazione di un ripetitore per la telefonia davanti la propria abitazione, non hanno un completo censimento né rilasciano autorizzazioni previa valutazione delle caratteristiche dell’antenna, dell’impatto ambientale (più sorgenti presenti in brevi spazi, valutazioni delle potenze emesse, direzionalità dei lobi di radiazione, distanze di campo prossimo e di campo lontano).

Fig. 2-3: foto trasmettitori

A mio parere, almeno per ciascuna Circoscrizione di Roma o per ciascun Comune,
dovrebbe esistere un Ente che abbia chiara la situazione demografica e di distribuzione di dette sorgenti nell’ambiente, prima di dare il benestare all’installazione di tali ripetitori, previa valutazione tecnica e la conduzione di misure di campo e.m. a conferma delle valutazioni teoriche eseguite.

E’ pur vero, come già accennato, che l’energia emessa dalle citate antenne, non ha la
capacità di “ionizzare” la cellula incontrata ma, come si vedrà per il nostro futuro, la
presenza di tali N.I.R. potrebbero avere delle conseguenze negative per l’uomo
soprattutto se molto indifeso (anziano o bambino).

Valutiamo per esempio l’uso intenso dei cellulari che oggi sono ormai indispensabili
per la quotidianità, ma l’accostare spesso all’orecchio questa particolare antenna
ricettrice di segnali di radiofrequenze, può interferire o “stressare” i dipoli magnetici
presenti nel nostro organismo vicino al cervello, che oggi sono ancora oggetto di studi
sull’organismo umano. Infatti sono ancora in sviluppo studi sugli effetti
dell’interazione di tali energie con l’organismo umano.

Anche se sono ben noti gli effetti termici (voluti soprattutto per la cura di numerose patologie muscolari) c’è da approfondire la problematica degli effetti non termici che si evidenziano per esposizioni a basse frequenze e potenze. Tanto che risulta ci siano differenti scuole di pensiero sulle conseguenze di tali esposizioni che possono indurre in alcuni soggetti una serie di sindromi neuro asteniche e turbe neuropsichiche.

Sperimentazioni eseguite in laboratori sul mondo animale, hanno però messo in evidenza che vengono prodotti effetti non termici da parte delle onde e.m. e, cioè, vi è una netta correlazione tra campi e. m. e sistema biologico esposto. In sintesi, dobbiamo tener presente anche per le N.I.R. l’aspetto protezionistico in quanto anche questa energia che può investire un corpo biologico, può innescare meccanismi di interazione che possono portare a danni biologici.

Passiamo ora ad un altro argomento che ci interessa da vicino:

LE SCIE CHIMICHE.

Non ditemi che sono un terrapiattista o altro, perché mi ritengo offeso: Io ragiono con
la mia testa, supportato da tanta documentazione che ho sviluppato io stesso.

Insomma, io vivo sotto l’aerovia che porta a Ciampino e, spesso, quando ero in
servizio, atterravo su tale aeroporto (all’altezza di Cinecittà – Capannelle) e, prima
dell’atterraggio notavo alberi secchi, campi con erba ingiallita, fenomeno dovuto
certamente ai gas di scarico ricchi di miscela incombusta (fog).

Ma, mi capita spesso, soprattutto nei giorni feriali, quando il cielo è sereno, di vedere aeromobili che rilasciano scie (che sembrano di condensa) che permangono nell’atmosfera, si allargano e dopo molti minuti (20 – 30) si esauriscono ricadendo sul suolo rilasciando il loro contenuto sull’ignara popolazione sottostante.

ATTENZIONE, non cadiamo nell’errore (ammesso da qualche collega interpellato
per rispondere ad una interrogazione parlamentare) di definire queste scie come GAS
DI SCARICO dell’aeromobile. Vorrei far notare che i gas di scarico che fuoriescono
dai reattori con temperature elevate rispetto a quelle dell’atmosfera che circonda il
velivolo, formano quella striscia di vapore d’acqua lunga 10/20 metri che, quando i gas di scarico raggiungono la temperatura esterna, si esauriscono. Di contro, le scie
rilasciate appositamente da alcuni velivoli, sono lunghe centinaia di metri, permangono nell’atmosfera per molti minuti (ore), si espandono, finché non interessano l’ambiente sottostante.

Significativa è la foto di una scia, rilasciata sull’aerovia di Ciampino dopo 20 minuti
circa ed una nuova che si affianca, rilasciata da un altro aviogetto.
A che pro questo inquinamento? Non capisco. Su internet si trovano le composizioni
chimiche dei vari elementi che costituiscono la scia chimica.

Io mi pongo una semplice domanda: Qual è l’Organizzazione addetta a tale pratica, da dove partono i citati aeromobili, chi autorizza il sorvolo delle nostre città e dei nostri parchi?

Qual è lo scopo per cui avviene tutto questo?

Alziamo gli occhi al cielo nelle belle giornate di sereno che la Natura spesso ci
presenta. VOGLIAMO FARE QUALCOSA?

GRAZIE PER L’ATTENZIONE

Vittorio Mastrorilli

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