venerdì, Maggio 17, 2024
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Johannes Gutenberg, l’inventore della stampa

L’invenzione che ha cambiato il mondo

di Pietro Musilli

Johannes Gensfleisch della corte di Gutenberg (Magonza, 1400 circa – Magonza, 1468), orafo e tipografo tedesco. Johannes Gutenberg, più che inventore della stampa può essere definito come inventore dei caratteri mobili metallici occidentali.

Nel 1424 Gutenberg si trasferisce da Magonza al monastero di Sant’Arbogaste presso Strasburgo e nel 1438 costituisce una società per la “nuova arte della stampa” con Andrea Dritzehen, Giovanni Riffe e Andrea Heilmann.

Sono giunti sino ai nostri giorni preziosi fogli a stampa frammentari senza indicazione di tipografo e il più antico di questi, databile tra il 1445 e il 1446, è costituito da un piccolo frammento cartaceo oblungo, conservato oggi al Gutenberg Museum di Magonza, nel quale è riportato un brano di un poemetto tedesco sul Giudizio Universale. Successivamente a tale poemetto viene stampato anche un Calendario per l’anno 1448 e varie edizioni della famosa Grammatica del Donato.

Nel 1449 Gutenberg costituisce con il banchiere e finanziatore Giovanni Fust una nuova società e tra il 1454 e il 1455 vengono stampate le famose “Lettere d’indulgenza” che costituiscono la più antica stampa a caratteri mobili che riporti la data; anche se il più antico libro a stampa con data certa è il Salterio di Magonza del 1457.

Il Gutenberg assieme al Fust e al nuovo socio Pietro Schöffer inizia nel 1455, tra problemi tecnici e finanziari, a stampare la famosa Bibbia, ma dopo un processo tra lui e il banchiere è costretto a recedere dalla società e a lasciare al Fust la stamperia e la Bibbia.

La Bibbia, pubblicata tra il 1455 e il 1456 senza indicazione di data e né di tipografia, è nota con il nome di “Bibbia di 42 linee” o anche “Bibbia Mazarina”, quest’ultimo nome per il fatto che uno degli esemplari più noti è conservato presso la Biblioteca Mazarina di Parigi.

Quest’opera, stampata in caratteri gotici in due colonne di 42 righe ciascuna nelle pagine intere, costituita da 641 carte e divisa in due, tre e quattro volumi a seconda delle richieste dell’epoca, è considerata il primo libro completo a stampa a caratteri mobili che si conosca.

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