venerdì, Maggio 3, 2024
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MARS 2020

Il rover Mars 2020 durante il suo primo test di guida in una camera sterile del Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena. NASA

È arrivato quel momento di dicembre in cui si azzardano previsioni su che cosa sia lecito aspettarsi per l’anno che sta per cominciare. Dal punto di vista della scienza, il 2020 si preannuncia importante su molti fronti: abbiamo raccolto una selezione di appuntamenti in agenda e di ricerche e progetti che vedranno nell’anno nuovo una svolta o una conclusione.

CI VEDIAMO SU MARTE. Nel 2020 la quiete marziana sarà interrotta dall’arrivo di una delegazione internazionale di rover pronti ad esplorare il Pianeta Rosso. A luglio la NASA lancerà Mars 2020, l’erede di Curiosity che (aiutato da un elicottero-drone) cercherà tracce di vita microbica e della passata abitabilità di Marte, oltre a testare alcune tecnologie per il futuro delle missioni umane nello Spazio profondo.

Su Marte dovrebbe approdare anche il rover marziano europeo Rosalind Franklin di ExoMars 2020, sempre che i recenti problemi riscontrati nei test dei paracadute che dovrebbero frenarne la discesa siano risolvibili. A luglio o agosto dovrebbe partire alla volta di Marte anche il primo lander cinese destinato al Pianeta Rosso, Huoxing-1, che libererà un piccolo rover sulla superficie. E a chiudere la combriccola ci sarà Hope, un orbiter degli Emirati Arabi Uniti che sarà lanciato dal Giappone nell’estate 2020 e che dovrebbe raggiungere Marte nove mesi più tardi.

ROCCE EXTRATERRESTRI. Nel 2020 faremo incetta di campioni rocciosi di altri corpi celesti. La Cina invierà sulla Luna la missione Chang’e-5, la prima a riportare sulla Terra campioni lunari dopo oltre quattro decenni (l’ultima fu la sonda sovietica Luna 24, nel 1976). La nave giapponese Hayabusa 2 è già in viaggio verso casa con a bordo i campioni dell’asteroide Ryugu, mentre la sonda della NASA OSIRIS-REx dovrebbe, nella seconda metà dell’anno, prelevare campioni di roccia dall’asteroide Bennu.

Curiosity’s Selfie presso il luogo “Mary Anning” su Marte:

il rover Curiosity della NASA su Marte ha scattato questo selfie in un luogo soprannominato “Mary Anning” da un paleontologo inglese del XIX secolo. Curiosity ha catturato tre campioni di roccia perforata in questo sito mentre usciva dalla regione di Glen Torridon, che gli scienziati ritengono preservi un antico ambiente abitabile. Credito: NASA / JPL-Caltech / MSSS.

Curiosity Mars rover's selfie

Il rover Curiosity della NASA su Marte ha un nuovo selfie. Quest’ultimo proviene da un luogo chiamato “Mary Anning”, in onore di una paleontologa inglese del XIX secolo la cui scoperta di fossili di rettili marini è stata ignorata per generazioni a causa del suo sesso e della sua classe. Il rover è stato sul sito dallo scorso luglio, prelevando e analizzando campioni di perforazione.

Composto da 59 immagini unite da specialisti di imaging, il selfie è stato scattato il 25 ottobre 2020, il 2922esimo giorno marziano, o sol, della missione di Curiosity.

Inquadratura ravvicinata dei tre fori creati dal rover Curiosity della NASA su Marte a ‘Mary Anning’
Primo piano: questo primo piano mostra i tre fori creati dal rover Curiosity della NASA su Marte nella posizione “Mary Anning”. Credito: NASA / JPL-Caltech / MSSS. Scarica immagine ›

Gli scienziati del team Curiosity hanno ritenuto opportuno denominare il sito di campionamento in onore di Anning a causa del potenziale dell’area di rivelare dettagli sull’ambiente antico. Curiosity ha utilizzato la perforatrice da roccia all’estremità del braccio robotico per prelevare campioni da tre fori chiamati “Mary Anning”, “Mary Anning 3” e “Groken”, quest’ultimo dal nome delle scogliere delle isole Shetland scozzesi. Lo scienziato robotico ha condotto una serie di esperimenti avanzati con quei campioni per estendere la ricerca di molecole organiche (o a base di carbonio) nelle rocce antiche.

Da quando è atterrato nel Gale Crater nel 2012, Curiosity ha scalato il Monte Sharp alla ricerca di condizioni che un tempo avrebbero potuto sostenere la vita. Lo scorso anno, il rover ha esplorato una regione del Monte Sharp chiamata Glen Torridon, che probabilmente conteneva laghi e torrenti miliardi di anni fa. Gli scienziati sospettano che questo sia il motivo per cui è stata scoperta un’alta concentrazione di minerali argillosi e molecole organiche.

Il team impiegherà mesi per interpretare la chimica ei minerali nei campioni dal sito di Mary Anning. Nel frattempo, gli scienziati e gli ingegneri che hanno comandato il rover dalle loro case come precauzione di sicurezza durante la pandemia di coronavirus hanno ordinato a Curiosity di continuare la sua scalata sul Monte Sharp. Il prossimo obiettivo di esplorazione del rover è uno strato di roccia carica di solfati che si trova più in alto sulla montagna. Il team spera di raggiungerlo all’inizio del 2021.

Il Jet Propulsion Laboratory della NASA, una divisione di Caltech a Pasadena, in California, guida la missione Curiosity. Curiosity ha scattato il selfie utilizzando una fotocamera chiamata Mars Hand Lens Imager (MAHLI), situata all’estremità del suo braccio robotico. (I video che spiegano come vengono scattati i selfie di Curiosity sono disponibili qui.) MAHLI è stato costruito da Malin Space Science Systems a San Diego.

Contatti per i media di notizie
Andrew Good
Jet Propulsion Laboratory, Pasadena, Calif.
818-393-2433
andrew.c.good@jpl.nasa.gov

Alana Johnson / Gray Hautaluoma
Sede della NASA, Washington
202-672-4780 / 202-358-0668
alana.r.johnson@nasa.gov / grey.hautaluoma-1@nasa.gov

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