martedì, Aprile 30, 2024
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Sulla certificazione di qualità dei laboratori sanitari

Nell’era pandemica che stiamo vivendo i laboratori scientifici (laboratori di prova e medici in particolare), si sono rivelati un riferimento fondamentale per mettere in campo nuove soluzioni per individuare, diagnosticare e proporre soluzioni di contrasto al virus SARS-CoV-2 (Covid-19), tracciando dei punti di partenza per giungere ad un vaccino o per rendere più sensibili ed affidabili i test diagnostici o ancora per rendere più sostenibili i dispositivi di protezione individuale.

 Pensiamo alla quantità di sperimentazioni eseguite in centinaia di laboratori, agli studi in vitro e in vivo, alle analisi cliniche, tamponi in primis, che sono stati eseguiti finora: parliamo di milioni di processi chimici e biologici eseguiti su larga scala.

Insomma, i requisiti per la competenza di un laboratorio, ormai è evidente, assumono sempre più una centralità nelle dinamiche scientifiche e analitiche: requisiti per la qualità e la competenza previsti da determinati standard internazionalmente riconosciuti, che prevedono una adeguata gestione delle dotazioni strumentali e delle condizioni ambientali come punto fondamentale per giungere a risultati affidabili e accettabili. Pensiamo alle norme ISO 9001 con riferimento allla gestione ed organizzazione e 15189 indirizzata specificatamente ai laboratori medici che prevede requisiti miranti a garantire la qualità e la competenza degli stessi, a garanzia dell’attendibilità dei risultati espressi nel referto.

Fra questi requisiti c’è sicuramente quello connesso alla necessità di disporre di un ambiente idoneo, a garanzia di adeguate condizioni ambientali da rispettare per la corretta implementazione di tutti i processi pre-analitici, analitici e post-analitici governati dal laboratorio.

Nella gestione dei processi internazionali, possono verificarsi delle perturbabili differenze. in assenza di norme e di standardizzazioni: si pensi ai risultati diversi rilevati da un tampone per Covid-19 eseguito sulla stessa persona o anche da analisi del sangue effettuati sullo stesso soggetto. 

E’ sempre la norma ISO 15189 che detta i requisiti per l’assicurazione della qualità dei risultati di esame.

Non è un caso se in Italia l’ente unico di accreditamento Accredia ha sinora rilasciato solo 16 accreditamenti a laboratori medici in riferimento a questa norma, A livello internazionale i numeri registrati per laboratori accreditati secondo rilevamenti diversi (l’ultimo è dell’International Laboratory Accreditation Cooperation) sono sempre intorno ai 10000,un numero modesto che riempie di dubbi circa organizzazione ed ambiente di lavoro di molti laboratori.

Abbiamo più volte detto che la pandemia ,accanto a morti e dolore, ci ha anche portato insegnamenti e riconsiderazione dei valori della vita, a partire da quello della”normalitá”.

Forse potrebbe anche essere l’occasione per qualificare molti laboratori accreditandone la funzione ed i relativi dati a vantaggio della società planetaria

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